Pratiprasavah: il "riassorbimento" del Cuore

Storia dell'ipnosi regressiva


È attualmente impossibile stabilire con certezza la data di compilazione del Ṛgveda (1). Si tratta di inni sacri che risalgono probabilmente al secondo millennio a.C., nel periodo compreso tra il 2000 a.C. e il 1700 a.C.(2), con la sua definitiva collocazione nella forma attuale, databile al VII sec. a.C.

La composizione dei Veda è avvenuta mediante canalizzazioni (trance) dei Maestri Spirituali o Rishi che poi hanno tramandato oralmente i messaggi dell'Uno, a quei tempi denominato Eka o Ekam (3). 

Da questa sorgente di consapevolezza nacque lo Yoga con le sue pratiche di meditazione e di trance. L'ipnosi è in realtà un termine che interpreta soltanto in parte la fenomenologia di ricongiunzione con il nostro Sè.


L'antico termine sanscrito pratiprasavah significa "riassorbimento", "nascita a ritroso" e coincide con le piu' antiche pratiche yogiche dell'ipnosi regressiva già conosciute dalla tradizione piu' antica dei popoli di tradizione indoeuropea.

Hypnos possiede una radice linguistica indoeuropea. Anche il latino, il sanscrito, l'ittita conservano un ceppo comune. Un antico popolo, gli Arii (o Indoari) stanziatosi tra i Reno e gli Urali si espande nei millenni occupando l'Europa, l'Asia, l'India. La diffusione di questa civiltà è segnata da pietre miliari, i cosidetti kurgani, dolmen, menhir, tumuli che i "padri della parola" hanno eretto lungo il loro cammino. 

Hypnos per la antica Grecia è il sonno, ma chi si addormenta, totalmente o in parte è soltanto la coscienza e la percezione razionale, mentre l'anima dell'individuo si risveglia.

L'ipnosi regressiva desta pertanto le esistenze sopite nel nostro archivio spirituale interiore e non determina affatto un "coma cognitivo" come parrebbe valutando il solo significato letterale. 

La fede nella reincarnazione è un patrimonio di tutti i popoli antichi e nel Bŗhadāraņyaka Upanişad datata intorno al 700 a.C possiamo leggere: 

"Come una ricamatrice presa la materia di un ricamo, tesse un'altra figura più nuova e più bella, così questo ātman allontanatosi dal corpo e resolo o inconscio, foggia un'altra forma più nuova e più bella, quella di uno dei Mani o di un Gandharva o di un dio, o di Prajāpati, o di Brama o di qualche altro essere". (4)
Questa è la prima frase che sancisce chiaramente il credo della reincarnazione, e quindi nelle vite precedenti, ma penso che le sue radici si perdano nella notte dei tempi. E' da notarsi come in questo passo si affermi che dall'incoscienza che sopraggiunge alla morte rinasca una nuova forma di esistenza. Naturalmente l'ātman (spirito) rianima un corpo apportando in esso il karma pregresso. 


Leggo ancora: "L'ātman è il possessore della conoscenza: anche la conoscenza se ne va quindi con lui, e altresì rimangono a lui attaccati il sapere, le opere e l'esperienza del passato".(5)

Non sono soltanto parole, ma una cultura spirituale che volutamente il moderno mondo occidentale ha opportunisticamente rimosso per finalità prettamente commerciali. Eppure anche in Europa, il germoglio dell'Uno era meravigliosamente nato. Infatti, se ci spostiamo dall'India alla Grecia Classica, non possiamo fare a meno di sostare a Delfi che divenne uno dei maggiori centri religiosi del mondo.

Già in età micenea, dal 1500 a.C, responsi e profezie venivano proferti dalla Pizia, Sacerdotessa che in trance profonda pronunciava gli Oracoli di Apollo. Ella rimaneva appollaiata su un tripode ad inalare i fumi emessi dal suolo che la inducevano in trance e priva di coscienza razionale canalizzava per i pellegrini che raggiungevano il tempio la saggezza degli dei.(6)

I grandi saggi e filosofi greci conoscevano l'ipnosi regressiva, il sonno che risvegliava le anime del tempo. Pitagora, Socrate, Platone hanno dedicato molta attenzione durante la loro ricerca filosofica al viaggio dell'anima oltre il confine della morte. 

La majeutica socratica o arte della levatrice rappresenta una mirabile educazione a ritrovare se stessi tramite il dialogo che confonde la presunzione di sapere dell’adepto. Mi piace pensare che questa “tecnica di confusione” potesse essere attuata anche in stato di trance.

Il mito platonico di Er è tra i documenti piu' importanti per sancire il credo dei saggi greci nella reincarnazione. Er, eroe della Panfilia muore in battaglia ed il suo corpo viene deposto sul rogo, ma prima che la pira arda si risveglia e racconta il suo sconcertante viaggio nell'aldilà. Le anime che non si erano realizzate in vita dovevano reincarnarsi compiendo un nuovo ciclo evolutivo. 





Spostandoci ancora in India, intorno al 700 a.C, Patanjali, ritenuto il massimo esponente del Raja Yoga compose i suoi Yoga Sutra nei quali riprese l'antico concetto di pratiprasavah (Prati Prasav, rinascita, re-birth, riassorbimento del cuore o nascita a ritroso) considerato come ho detto l'antica definizione dell'ipnosi regressiva. (7),(8).

Con un salto in avanti nel tempo di duemila anni, leggiamo il primo resoconto di una regressione ipnotica a vita precedente. Nel 1862, un principe tedesco, tale Galitzin, indusse in sogno ipnotico una donna che manifestò una spontanea xenoglossia. Senza conoscere affatto il francese iniziò a parlare correttamente in questo idioma, anziché nel proprio dialetto tedesco. Rivelò con precisione di un delitto accaduto in un luogo ed in un definito tempo. Galitzin verificò di persona la veridicità del racconto. Le testimonianze dei vecchi contadini locali confermarono l'omicidio.

Ai primi del novecento, Theodore Flournoy professore di psicologia dell'Università di Ginevra e grande primo detrattore dell'ipnosi regressiva teorizzò il riaffiorare , per quanto concerne i vissuti di vite pregresse, di criptoestesie. Con questo "criptico" vocabolo si intendono "ricordi inconsci dimenticati" con cui Flournoy tentò di spiegare il complesso mondo delle memorie delle esistenze pregresse.

Ulteriormente coniò il neologismo "mitopoietico" riferendosi alla capacità dell'inconscio di creare, dal greco poieo e da muzos che intende "racconto favoloso, mito, favola, leggenda". Egli affermò che nei sogni, nella trance ipnotica, medianica o nel delirio, si possono produrre rappresentazioni fantastiche che nulla hanno di reale. (9)

Detrattori e sostenitori dell'ipnosi regressiva e della reincarnazione iniziarono da questo momento a battersi con una sete di dimostratività che esula completamente dal mio intento. Non mi interessa sancire scientificamente contenuti che riguardano la mia fede e la mia spontanea spinta di continua ricerca. 

Parlando dell'ipnosi, Milton Erickson, grande psichiatra americano che concepiva l'inconscio come universo creativo affermava: 

"...è necessario tramite una serie di suggestioni di stanchezza e di sopore portare il paziente ad una condizione di sonno profondo e riposante.(10) Successivamente si induce il fenomeno chiamato regressione". 

Milton Erickson intendeva con questo termine la capacità dei soggetti che abbiano ricevuto appropriate suggestioni e istruzioni di richiamare in vita ricordi, schemi comportamentali e abitudini di un periodo precedente che può giungere fino all'infanzia.(11) I sostenitori della regressione a vite precedenti affermano invece che si possa retrocedere a tempi antecedenti la vita attuale. La liberazione (abreazione) e la rielaborazione dei contenuti emozionali favorirebbero il riequilibrio psicologico del soggetto.

Ian Stevenson, psichiatra di origine canadese, portò gli studi riguardanti la reincarnazione ad un livello universitario, nell'Ateneo della Virginia University. Fin dagli anni 70 la sua ricerca si estese all'ipnosi regressiva ed allo studio delle retrocognizioni ipnotiche. Stevenson ha analizzato centinaia di casi, specie di bambini, mediante i quali ha accertato, con la cautela ed il rigore che contraddistinsero tutta la sua opera, alcune inconfutabili prove di vite precedenti.

Negli stessi anni molti colleghi in tutto il mondo si sono interessati all'ipnosi regressiva come lo psichiatra inglese Danys Kelsey(12), lo psicologo psicoterapeuta tedesco Thorwald Dethlefsen (13) e gli psichiatri americani Raymond Moody eBrian Weiss(14). A questi ultimi si deve riconoscere il merito dell' enorme divulgazione che la terapia delle vite precedenti ha avuto in tutto il mondo.

Considero Raymond Moody il vero pioniere della moderna ipnosi regressiva, il primo al mondo che ha avuto il coraggio di affermare che la regressione ipnotica permette: "una rivelazione dell'inconscio più profondo, che ci dà la prova di una vita precedente" (15) Perchè esalto l'intuizione di Raymond Moody sull'ipnosi regressiva? Perchè primo al mondo ha innalzato la metodica a pratica terapeutica e non soltanto a modello di ricerca filosofica e scientifica.

Nella mia quotidiana ricerca ripercorro antichissime strade che nascono dalle sorgenti del Gange. 

Esiste una memoria che l'acqua conserva, di ciclo in ciclo nel suo eterno ritornare. 

La trance regressiva è in grado di svelare vite assopite nel nostro inconscio e le dinamiche karmiche della nostra attuale evoluzione. Il fine non è quello di ritornare, di recidivare le nostre morti, ma di liberarci dal ciclo delle rinascite terrene, dalla dentata ruota del Samsara. L'ipnosi regressiva addormenta quindi le pretese del nostro ego e risveglia le facoltà del Sè indicandoci una via di liberazione e di consapevolezza dell'Uno.(16)


Angelo Bona

Riferimeni


1.   Rgveda, Le strofe della sapienza, a cura di Saverio Sani, Letteratura Universale Marsilio, Venezia, 2000.2.   Raimon Panikkar, I Veda, Mantramanjari, BUR I° e II° Vol, Milano, 20013.   Raimon Panikkar, I Veda Mantramanjari, op cit. pag. 899.4.   Upaniṣad Vediche (a cura di Carlo Della Casa). Milano, TEA, 20005.   Upaniṣad Vediche, op. cit.6.   Delcourt Marie, L'Oracolo di Delfi, ECIG, Genova, 1998.7.   Sgaravatti Guido, Patanjali Yogasutra, UNIONTRUST, Abano Terme, 2009.8.   Taimni, I, K. La Scienza dello Yoga, Commento agli yogasutra di Patanjali, Ubaldini Editore, Roma, 1970.9.   F. Flournnoy, Des Indes à la Planate Mars, Ètude sur un cas de sonnamboulisme avec glossolalie( Atar,Parigi e Ginevra 1900. Riferito da H.F Hellenberg op pag 370-373)10. M. H. Erickson, Opere. L'ipnoterapia innovatrice, Vol. IV, Casa Editrice Astrolabio, Roma, 1984, p. 3511. M. H. Erickson, Opere. L'ipnoterapia innovatrice, Vol. IV, pag 38.12. Ian Stevenson, Le prove della reincarnazione, Armenia, Milano 1999.13. Joan Grant, Danys Kelsey, Many Lifetimes,Ariel Press, Atlanta, 1967.14. Torwald Dethflesen, Il destino come scelta, Mediterranee Roma, 2000.15. R. A. Moody, Ricordi di altre vite, Oscar Mondadori, Milano,1996, p. 21016. Angelo Bona, Il Palpito dell'Uno, Oscar Mondadori, Milano, 2009.

Manas e la Pineale






Minori sono le coperture della coscienza dei sensi, piú chiara è la visione, poichè ogni involucro aggiunge un'illusione. Solo quando il potere discernente o discriminante viene liberato, l'illusione puó essere superata e la liberazione del potere di pensiero è l'unione di Manas con Buddhi – il raggiungimento dell'Adeptato.

Ecco perchè in Devachan l'essere è ancora sotto l'effetto dell'illusione, poichè la mente è quella di una persona che, mentre è ancora nel suo corpo, non ha completato l'unione fino ad essere una Trinitá. Solo quando l'unione è completa nel corpo umano vivente quella illusione cessa. Nel frattempo essa cresce man mano che si scende nei piani inferiori.

Per rendere attiva la visione interiore, lo studente deve purificare tutta la sua natura, morale, mentale e fisica. La purezza di mente è piú importante di quella del corpo. Se il veicolo non è perfettamente puro, non puó conservare ricordi che vengono da stati superiori. Un'azione puó essere eseguita senza che vi sia prestata nessuna attenzione e di conseguenza la sua importanza sará relativamente minore.

Ma se ci si pensa e la si fissa nella mente, l'effetto sará migliaia di volte maggiore. Perció la cosa piú importante è che i pensieri siano mantenuti puri. Ricordate che dovete racchiudere, per così dire, un quadrato nel triangolo; in altre parole dovete purificare il quaternario inferiore così tanto che esso deve vibrare all'unisono con la Triade superiore.

Ció che noi chiamiamo “desideri del corpo” hanno origine nel pensiero. Il pensiero sorge prima del desiderio. Il pensiero agisce sul cervello, dato che il Manas ne è l'agente; il cervello agisce sugli organi del corpo ed il desiderio si sveglia. Pensieri sbagliati devono quindi essere soppressi ed il desiderio si estingue. Il desiderio è il risultato di separazione che mira alla soddisfazione dell'io in natura. Cinque minuti di pensiero possono annullare il lavoro di cinque anni.

Ogni Principio nell'uomo ha i suoi sette aspetti ed ogni cellula ed organo i suoi sette componenti. Un Principio puó avere uno speciale collegamento con un organo del corpo, come la Milza al Linga Sharira (corpo eterico, n.d.r.), ma avrà anche la sua corrispondenza in ogni cellula del corpo ed in ogni organo maggiore.

Per questo il cervello ha le sue sette suddivisioni, ognuna corrispondente ad un Principio, sebbene nella sua totalitá esso corrisponda all'Uomo Psico-Intellettuale. Ogni molecola è uno specchio dell'Universo, ogni microcosmo lo specchio di un Macrocosmo.

Il Cuore

La coscienza puramente animale è composta dalla coscienza di tutte le cellule del corpo, eccetto quelle del Cuore. Infatti il Cuore è l'organo della Coscienza Spirituale; corrisponde a Prana, ma solo perchè Prana e l'Involucro Aurico sono essenzialmente la stessa cosa e poichè Jiva (anima individuata, n.d.r.) è la stessa cosa della Divinitá Universale.

Il Cuore rappresenta la Triade Superiore, mentre il Fegato e la Milza rappresentano il Quaternario preso nel suo insieme. Il Cuore è la sede dell'uomo Spirituale, mentre l'Uomo Psico-Intellettuale risiede nella testa, con le sue sette porte. Ha i suoi sette cervelli, gli upadhi, ed i simboli delle sette Gerarchie; poi c'è il Loto esotericamente a sette foglie, ma exotericamente a quattro (Caverna di Buddha).


Il Cuore è il re del corpo, il suo organo piú importante. Anche se la testa viene separata dall'addome, il Cuore continua a battere per mezz'ora. Se viene avvolto in ovatta e messo in un luogo caldo, la pulsazione continua per alcune ore.

Nel cuore si trova un punto che è l'ultimo a morire, un punto segnato da una minuscola luce violetta, che è la sede della Vita, il centro di tutto, Brahma; il primo punto a vivere nel feto e l'ultimo a morire.

Questo punto contiene potenzialmente mente, energia e volontá.

Durante la vita irradia colori prismatici, vibranti ed opalescenti. Il Cuore è il centro della Coscienza Spirituale, dato che il cervello è il centro della Coscienza Intellettuale. Ma la Coscienza Spirituale non puó essere guidata da una persona, nè la sua energia puó esserne diretta, fino a che questa persona non sia completamente unita con Buddhi-Manas.

Fino ad allora, lo guida, se puó; cioè, fa degli sforzi per raggiungerlo, per imprimere la coscienza inferiore e questi sforzi sono semplificati dalla sua crescita in purezza. Da qui le fitte di rimorso per gli errori commessi, frecciate della coscienza.

Nel Cuore vi è solo il Dio manifesto, gli altri due sono invisibili; questo Dio manifesto rappresenta la Triade, Atma-Buddhi-Manas. Chiunque possa raggiungere, e quindi ricevere, i suggerimenti dalla sua Coscienza Spirituale, deve essere tutt'uno con il Manas, cioè deve aver raggiunto l'Adeptato.

Ma il Manas superiore non può guidare direttamente l'uomo ordinario; deve agire attraverso il Manas inferiore e in questo modo raggiungere la coscienza inferiore.

Si dovrebbe comunque fare uno sforzo continuo per centrare la coscienza nel Cuore e per ascoltare i consigli della Coscienza Spirituale; anche se il successo è lontano, infatti, un principio deve essere dato e il cammino avviato.

Ci sono tre centri di principi nel corpo umano, il Cuore, la Testa e l'Ombelico. Il Cuore è il centro della Coscienza Spirituale; la Testa della Coscienza Psichica; l'Ombelico della Coscienza Kamica (emotiva o astrale, n.d.r.).

L'Aura della Ghiandola Pineale vibra durante l'attivitá della Coscienza nel cervello e mostra il gioco dei sette colori. Questo tumulto e gioco di luce intorno alla Ghiandola Pineale sono riflessi nel Cuore, o meglio nell'Aura del Cuore, che è negativa per il cervello nell'uomo ordinario. La sua Aura poi vibra ed illumina i sette cervelli nel Cuore, così come quella della Ghiandola Pineale illumina i sette centri del cervello.

Se il Cuore, a sua volta, diventa positivo e lascia impronte nel cervello, la Coscienza Spirituale raggiunge la coscienza inferiore. La Coscienza Spirituale è attiva durante il sonno e se i sogni che avvengono nella cosiddetta fase di sonno senza sogni potessero essere impressi dal Cuore sul cervello, la vostra Coscienza non sarebbe piú ristretta entro i confini della vostra vita personale.

Se poteste ricordare i vostri sogni, potreste ricordare tutte le vostre incarnazioni passate. Questa è la memoria del cuore; la capacitá di imprimerla nel cervello, così che diventi parte della sua Coscienza, è l'apertura del Terzo Occhio. Nel sonno profondo il Terzo Occhio si apre ma non si mantiene aperto. La Scuola (segreta) Orientale ne conosce tutte le minime parti. Le chiama con i nomi degli Dei, come Stanza di Brahma, Stanza di Vishnu, ecc.

Ognuna di esse corrisponde ad una parte del cervello. Lo studente comincerá ora a capire perchè si pone tanto rilievo sul Cuore in connessione con la meditazione e perchè nell'antica letteratura Hindu si fanno così tante allusioni alla Purusha nel Cuore. Il Maestro Benedetto Koot Homi scrive riguardo alla Concentrazione:

“Il tuo metodo migliore è di concentrarti sul Maestro come Uomo vivente dentro di te – rendi la Sua immagine nel tuo Cuore e concentrati per perdere tutto il senso dell'esistenza corporea in un pensiero. La grossa difficoltá da superare è la registrazione della conoscenza dell'Io Superiore sul piano fisico. Per raggiungere ció, il cervello fisico deve essere trasformato in una tabula rasa per tutto tranne che per la Coscienza Superiore.”

Quando il cervello, dunque, viene trasformato in una tabula rasa, un'impronta dal Cuore potrebbe raggiungerlo ed esservi impressa. Nell'acquisire il potere di concentrazione il primo passo è quello di fare il vuoto. Poi seguono diversi gradi di coscienza ed infine il passaggio tra i due stati diventa così veloce e facile che passa quasi inosservato. Colui che puó far questo volontariamente è diventato un Adepto e puó “immagazzinare la conoscenza che ha così raccolto nella sua memoria fisica.”

Questa è la funzione regale del Cuore nel corpo umano e la sua relazione con il cervello, che nell'insieme è il veicolo dei manas inferiori, incoronati in “Kama Rupa” (corpo astrale o della coscienza emotiva, n.d.r.).

Il Cuore si scopre nella vita del feto al dodicesimo giorno.

Il Cervello

Il Cervello, considerato come organo di coscienza, serve da veicolo sul piano oggettivo del manas inferiore; le sue spire sono formate dal pensiero, poichè l'attivitá del principio pensante costruisce circonvoluzioni sempre piú complicate.

Ci sono sette cavitá nel cervello che durante la vita sono vuote, nel senso comune della parola. In realtá esse sono riempite da Akasha, ed ogni cavitá ha il suo colore, a seconda dello stato di coscienza in cui siete. (Naturalmente i colori sono visibili soltanto alla visione purificata). Queste cavitá sono chiamate in Occultismo “Le Sette Armonie”, la scala delle Armonie Divine, ed è in esse che le visioni si devono riflettere se vogliono restare nella memoria del cervello.

Queste sono le parti del Cervello che ricevono impronte dal cuore e permettono alla memoria del Cuore di essere impressa nella memoria del Cervello. La quarta di queste cavitá è il Corpo Pituitario, che corrisponde a Manas-Antahkarana, il ponte dell'Intelligenza Superiore; esso contiene varie essenze.

La quinta cavità è il terzo Ventricolo, vuoto durante la vita eccetto per la luce pulsante, sebbene pieno di un liquido dopo la morte. La sesta cavitá è la Ghiandola Pineale, anch'essa cava e vuota durante la vita, i cui granelli precipitano dopo la morte. La Ghiandola Pineale corrisponde al Manas fino a che non viene toccata dalla luce vibrante di Kundalini, che deriva da Buddhi e poi diventa Buddhi-Manas.

Quando Manas è unito a Buddhi, o quando Buddhi, e quindi anche Atma, sono centrati in Manas, agisce nelle tre cavitá superiori, irradiando e trasmettendo un alone di luce; questo a volte diviene visibile, nel caso di persone molto sante. I fuochi ruotano sempre attorno alla Ghiandola Pineale; ma quando Kundalini li illumina per un breve attimo, si puó vedere l'universo intero.

Questo è ció che accade occasionalmente quando il Terzo Occhio si apre – e tale apertura è buona per Manas che ne approfitta, anche se l'uomo inferiore non viene raggiunto e quindi non puó ricordare.

La settima cavità è la sintesi di tutte le cavitá del cranio stesso, riempita di Akasha. (Vedi il Diagramma – libro originale). Questa corrisponde all'Aura Atmica, l'Uovo Aurico Sacro. La percezione del cervello si trova nell'Aura della Ghiandola Pineale, mentre la Ghiandola Pineale stessa, illuminata, corrisponde al Pensiero Divino. Il Corpo Pituitario è l'organo del piano Psichico in sè.

La visione pura è causata dal moto molecolare di questo corpo, che è direttamente connesso con il nervo ottico e quindi influenza la vista e dá luogo ad allucinazioni. Il suo movimento puó facilmente causare lampi di luce visibili all'interno della testa, simili a quelli che si ottengono nel nervo ottico. Quando l'azione molecolare è avviata, questi lampi si vedono nel Corpo Pituitario ed ulteriori azioni danno visioni ed allucinazioni Psichiche, così come moti simili nella Ghiandola Pineale danno Chiaroveggenza Spirituale.

Ubriachezza e febbre causano un moto disordinato nel Corpo Pituitario, producendo illusioni ottiche, visioni, allucinazioni, ecc. La Ghiandola Pineale è il fulcro nel piano Spirituale, da cui l'apparato sensorio inorganico. La sua azione non ha niente a che vedere con la circolazione del sangue, ma è connessa con l'emanazione spirituale e ardente che viene dal sangue.

Inoltre, la Ghiandola Pineale nel polo superiore del corpo umano corrisponde all'Utero (nella donna, ed il suo corrispondente nell'uomo) nel polo inferiore; i peduncoli della Ghiandola Pineale corrispondono alle Tube di Falloppio dell'Utero. Il Corpo Pituitario è solo il servitore della Ghiandola Pineale, il suo portatore di torcia, come i servi recanti torce che precedono la carrozza di una principessa. L'uomo è androgino, per quanto riguarda la sua testa.

Il Corpora Quadrigemina corrisponde a Kama-Manas, portando Kama entro la divisione Manasica del cervello umano. Kama stesso ha la sua corrispondenza, che è il centro ed il magazzino di forze – il Cerebellum, che fornisce i materiali per le idee. I lobi frontali del Cerebellum sono i rifinitori dei materiali forniti dal Cerebellum, ma non possono creare questi materiali da sè. La corrispondenza di Kama nella parte inferiore del corpo è il fegato, con lo stomaco.

Ricapitolando, abbiamo:


Kama
Corrisponde a
Cerebellum
Kama-Manas
Corrisponde a
Corpora Quadrigemina
Manas-Antahkarana
Corrisponde a
Corpo Pituitario
Manas
Corrisponde a
Ghiandola Pineale
Manas-Buddhi
Corrisponde a
Ghiandola Pineale quando viene toccata da Kundalini
Uovo Aurico
Corrisponde a
Cavitá del cranio (piena di akasha)

Quindi il Cervello, il veicolo dei mana inferiori con Kama, come si è detto, ha le sue suddivisioni corrispondenti alle suddivisioni o aspetti di Manas in attività ed ha anche le cavitá collegate al cuore, rendendo possibile il lasciare impronte sulla coscienza fisica; tramite l'azione entro queste cavità, si rende possibile l'azione di Buddhi-Manas sul piano fisico e lo sviluppo della Chiaroveggenza Spirituale.

Il Fegato e lo Stomaco

Il Fegato e lo Stomaco sono le corrispondenze di Kama nel tronco del corpo e con questi devono essere compresi l'Ombelico e gli Organi di Riproduzione. Il Fegato è connesso strettamente con la Milza, come Kama lo è con il Doppio Eterico, ed entrambi hanno un ruolo nella generazione del sangue. Il Fegato è il Generale; la Milza l'Aiutante di Campo. Tutto quello che il Fegato non completa, viene preso in consegna e terminato dalla Milza.

La Milza

La Milza corrisponde al Doppio Eterico e ne funge da residenza, in cui esso giace arrotolato su sè stesso. Come il Corpo Eterico è la riserva di vita per il corpo, il mezzo ed il veicolo di Prana, così la Milza agisce da centro del Prana nel corpo, da cui la Vita è pompata e messa in circolazione. Di conseguenza è un organo molto delicato, sebbene la milza fisica sia solo una copertura della Milza vera.

Il Sangue

La circolazione della Vita, Prana, attraverso il corpo avviene tramite il sangue. È il principio vitale in noi; Pranico piú che Prana, ed è uno stretto alleato di Kama, penetrato da Prana che è universale su questo piano. Quando Kama lascia il sangue questo si coagula; il sangue puó quindi essere considerato Kama-Rupa, “la forma di Kama” in un certo senso.

Mentre Kama è l'essenza del sangue, i suoi corpuscoli rossi sono gocce di fluido elettrico, dato che la sudorazione si diffonde da ogni cellula e da vari organi e causa il trasudare per azione elettrica. Questo è il risultato del Principio Fohatico.

La Milza non produce i corpuscoli bianchi del sangue, poichè, come giá detto, è in realtá il veicolo del Doppio Eterico. Ma questi corpuscoli bianchi – che sono i divoratori, i saprofagi del corpo – sono espulsi dal Linga-Sharira (Eterico) e sono della stessa essenza di questo. Vengono dalla Milza, ma non perchè la Milza li produca. Solo perchè sono espulsi dal Doppio Eterico che si trova arrotolato nella Milza. Sono il sudore originato da Chihaya.

Il sangue, dunque, serve da veicolo fisico per Kama, Prana ed il Linga Sharira e lo studente comprenderá perchè esso giochi un ruolo così importante nell'economia animale. Dalla Milza – arricchita dagli elementi vita di Prana, i corpuscoli del Linga Sharira che fungono da veicolo per questi elementi Pranici, i divoratori, che costruiscono e distruggono il corpo umano – [il sangue, n.d.r.] viaggia per tutto il corpo distribuendo questi vettori Pranici. I corpuscoli rossi rappresentano l'energia Fohatica nel corpo, strettamente alleata a Kama e Prana, mentre il corpo è Kama, presente in ogni parte del corpo.

Il Sistema Simpatico

I Nervi Simpatici prendono origine dal punto sacro sopra il Midollo Allungato, chiamato Trideni. Da questo stesso punto partono Ida e Pingala, una giunzione superiore degli assi Simpatico e Cerebro-spinale che viene così formato. I Nervi Simpatici sono formati solo dopo un certo stadio dell'evoluzione animale e si evolvono fino a formare una seconda Colonna Spinale.

Alla fine del prossimo ciclo, l'umanitá diventerá di nuovo ermafrodita – uomo-donna, e poi ci saranno due colonne spinali nel corpo umano. Nella Settima Razza, le due si fonderanno in una.

Il potere sessualmente creativo dell'uomo non è naturale, o meglio non lo era all'inizio. Era una deviazione abnormale dal corso della natura umana o divina, e tutto fa pensare che l'Uomo, alla fine della Sesta e Settima Razza, non avrá organi sessuali.

L'evoluzione del corpo fisico corrisponde alle Razze; e con l'evoluzione delle Razze, i Nervi Simpatici si svilupperanno nella vera colonna spinale, due cordoni che crescono insieme fino a formarne una. Stiamo così tornando all'Arco, con l'aggiunta dell'autocoscienza. La Sesta Razza corrisponderá alla forma ad uovo in cui appariva la prima Razza Radice, ma avrá la perfezione della forma con l'intelligenza spiritualmente superiore.

Il Sistema Simpatico è collegato al Linga Sharira; il Praha ed il Kama, più che il Manas. Viene ripreso dai Tantrika, che lo chiamano Shivas Vina (liuto) o Kalis Vina, ed è usato in Hatha Yoga. Il suo plesso piú importante, quello Solare, è il cervello dello stomaco e le emozioni si avvertono qui grazie alla corrispondenza con Kama. Quindi le percezioni Chiaroveggenti psichiche spesso agiscono in quest'area, come nella lettura di lettere, nello psicometrizzare sostanze, ecc.

La Colonna Spinale

La Colonna Spinale è chiamata Brahmananda, il bastone di canna di Brahma, ed è simboleggiato dal bambú che gli asceti portano, la bacchetta a sette nodi dello Yogi. I sette nodi sono i sette Nadi lungo la Colonna Spinale. Gli Yogi, oltre l'Himalaya, che si radunavano regolarmente al Lago Mansararahara, portano un bastone di bambú a tre nodi, chiamato Tridandas. I tre nodi simboleggiano le tre arie vitali che agiscono nella Colonna Spinale, simboleggiate anche dal Cordone Brahminico a tre capi.

Il Cordone a tre capi ha anche altri significati, come per esempio le tre iniziazioni di un Brahmino. La prima ha luogo alla nascita, quando riceve il suo nome segreto – che un Hindu morirebbe piuttosto che rivelare – dall'Astrologo di famiglia, che si ritiene l'abbia ricevuto dai Devas. Il bambino si dice quindi iniziato dai Deva. La seconda iniziazione avviene quando ha sette anni e riceve il suo cordone. La terza è l'iniziazione nella sua casta, una cerimonia che viene eseguita quando ha undici o dodici anni.

I sette corpi fisici si estendono lungo la Colonna Vertebrale, dall'Osso Sacro alla Vertebra Cerebrale. I super-fisici sono nella testa e di questi il quarto è il Corpo Pituitario. Il Nadi fisico corrisponde ad aree della Corda Spinale note agli anatomisti. Ci sono sei o sette Nadi o plessi lungo la Corda Spinale; ma il termine “Nadi” non è un termine tecnico. È usato per descrivere ogni nodo o ganglio centrale, o corpo simile.

I Nadi Sacri sono quelli situati su Sushumna per tutta la sua lunghezza. Sei di questi sono noti alla Scienza, mentre il settimo, vicino alla Vertebra Cerebrale, è sconosciuto. Anche gli Yoga Tarake Rajas parlano solo di sei e non menzionano il settimo sacro.

Sushumna è il passaggio centrale. Ida si trova sul lato sinistro della colonna e Pingala sul destro. Quando i Nervi Simpatici crescono insieme a formare una nuova Corda Spinale, come detto sopra, Ida e Pingala si uniscono con Sushumna e diventano una.

Quindi i Nervi Simpatici, che sono collegati all'Asse Spinale ghiandolare in maniera così rilevante, connessi con il sistema muscolare sviluppato piú nel maschio che nella femmina, raggiungeranno uguaglianza o equilibrio. Con questo l'Androgino diventa l'umanitá tipica.

Il puro Akasha passa attraverso Sushumna; i suoi due aspetti passano su Ida e Pingala. Questi agiscono lungo il muro curvo di nervi in cui si trova Sushumna. Questi sono semi-materiali, uno positivo ed uno negativo, uno Solare ed uno Lunare, e questi due avviano l'azione della corrente libera e spirituale di Sushumna. Hanno percorsi separati e distinti, altrimenti irradierebbero in tutto il corpo.

Tramite la concentrazione di Ida e Pingala il “Fuoco Sacro” viene generato e queste sono le “guardie” sui due lati, per azione delle quali, e solo per loro, la corrente Sushumnica puó essere avviata. (Ma questa concentrazione non puó essere fatta senza alcuni dettagli che non sono ancora stati rivelati).

Sushumna, Ida e Pingala sono le arie vitali e sono simboleggiate nel Cordone Brahminico. Quando queste arie vitali sono attive, si stabilisce una circolazione che passa attraverso il corpo intero – che ha origine dal canale centrale e ad esso ritorna. Ecco perchè l'uomo è stato rappresentato da un albero, con la sua circolazione che sale all'interno e scende all'esterno del legno. Da qui l'uso dell'albero nel simbolismo e la rappresentazione del Corpo Dhyano Cohanico in un albero.

Lo studente può ora capire perchè nessuno puó entrare correttamente o tranquillamente nello studio dell'occultismo pratico nel senso vero del termine, a meno che non sia celibe; ed anche perchè chiunque si impossessi di alcuni degli esercizi di Hatha Yoga, chiunque cominci a praticarli nel mezzo di una vita di famiglia normale o mentre vive in modo sessualmente libero, se questi hanno in qualche modo successo, si arrecano malattie fisiche e molto probabilmente pazzia.

La Corda Spinale mette in collegamento il Cervello e gli Organi di Riproduzione e questa connessione è rafforzata dal Sistema Simpatico. La Corda, comunque, avendo un passaggio accessibile che si apre nelle rilevanti cavitá del cervello – eccitamento degli organi di riproduzione – manda impulsi ed essenze sottili al Cervello tramite i Canali Spinali.

Ora le tre arie vitali, come giá detto, agiscono nei canali; da qui l'importanza della loro purezza assoluta. Se essi inquinano le arie vitali generate dalla Volontá, nel migliore dei casi il risultato è la malattia; nel peggiore la Magia Nera. Quindi tutti i rapporti sessuali sono vietati agli studenti di Occultismo Pratico. Per l'educazione nell'Occultismo Pratico è necessario aver acquisito forza di concentrazione e ricevere direzioni precise.

Queste ultime servirebbero a poco allo studente che non avesse giá raggiunto il potere di concentrare la sua mente e la sua Volontá. Questo potere dovrebbe essere coltivato ed esercitato nei gradi inferiori ed è a questo scopo che è stata creata la Regola che ordina meditazione quotidiana. Non c'è altro modo di ottenere il potere di concentrazione e senza questo potere ampiamente sviluppato, nessun progresso puó essere fatto nell'Occultismo Pratico; anzi, non è possibile neanche cominciarlo.